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Zanzare


Ord.: Ditteri – Fam.: Culicidi

Il termine zanzara si riferisce a quegli insetti appartenenti all’Ordine dei Ditteri, Famiglia Culicidi, a tutti noi noti, sia per il fastidio arrecato, che per le numerose malattie di cui sono portatori. Ne esistono circa 2.700 specie, di cui circa 60 sono presenti in Italia.

Descrizione
Le zanzare sono lunghe al massimo 15 mm e sono caratterizzate da un addome lungo e stretto, 3 paia di lunghe zampe e un solo paio d’ali. Presentano dimorfismo sessuale, ossia differenze morfologiche tra maschi e femmine: le femmine hanno antenne con peli radi e un rostro pungente-succhiante, i maschi hanno antenne fittamente piumate e un rostro solo succhiante. In volo possono raggiungere una velocità compresa tra 1,5 e 2,5 km/h.

Importanza sanitaria
Le zanzare, per le loro abitudini alimentari, sono veicoli ideali di virus, protozoi, vermi, parassiti del sangue umano e animale, per questo possono costituire un problema rilevante per la salute umana. Le zanzare, infatti, possono trasmettere gravi malattie quali: malaria, febbre gialla, dengue, chikungunya, zika, etc. Queste malattie sono presenti soprattutto nelle aree tropicali, ma negli ultimi anni ne sono stati riscontrati casi in tutto il mondo. In particolare, le zanzare più dannose appartengono al Genere ANOPHELES, CULEX, AEDES e tra queste la famosa specie Aedes albopictus, comunemente conosciuta con il nome “zanzara tigre”, di origine asiatica e ormai da qualche anno insediatasi anche in Italia.

Abitudini
Le zanzare hanno diverse abitudini di vita, infatti, molte pungono solo al tramonto o di notte, altre di giorno (zanzara tigre), alcune agiscono in luoghi chiusi, altre amano colpire all’aperto; ma in generale, la crescita e lo sviluppo di questi individui sono simili per ogni specie. Gli stadi vitali sono 4: uova, larva, pupa e adulto.
Lo svernamento avviene nello stadio di uovo, quando la temperatura scende sotto i 10°C, la femmina depone delle uova diapausanti o “invernali”, in grado di resistere al disseccamento e alle basse temperature, riuscendo così a sopravvivere ai mesi più freddi, per schiudersi poi con i primi caldi. Considerando i nostri climi temperati, l’innalzamento globale della temperatura terrestre e l’aumento delle piogge, che negli ultimi anni si sta verificando, è facile trovare esemplari adulti quasi tutto l’anno, ossia da fine febbraio a inizio dicembre.
Le uova di zanzara vengono deposte, generalmente singolarmente, nei luoghi in cui si può riscontrare dell’acqua stagnante (sia dolce, che salmastra) e principalmente in piccole raccolte d’acqua accidentali. Le larve e le pupe hanno vita acquatica, infatti, vivono e si sviluppano in queste acque, nutrendosi di plancton e batteri e per respirare si portano in superficie, non potendo utilizzare l’ossigeno disciolto nell’acqua.
Il passaggio da uova ad adulto è di 1-3 settimane e in questo caso giocano un ruolo importantissimo le condizioni climatiche e ambientali (infatti umidità e caldo favoriscono la crescita). Gli adulti vivono da poche settimane, a più di sei mesi. Dopo lo sfarfallamento, le zanzare possono allontanarsi fino a 5-6 chilometri dall’ambiente acquatico, dove è avvenuto il loro sviluppo.

Alimentazione
Generalmente i maschi si nutrono di succhi vegetali zuccherini, come il nettare, mentre le femmine possiedono un rostro pungente e succhiante e sono ematofaghe, ossia attaccano animali a sangue caldo e uomini, per succhiare loro il sangue. Vengono attirate dagli odori, quali il sudore e dall’emissione di anidride carbonica con la respirazione. Quando una zanzara punge, introduce il suo apparato boccale nell’ospite e ne sugge alcune stille di sangue, iniettando contemporaneamente la sua saliva. Questa ha la funzione di impedire la coagulazione del sangue ed è la responsabile della reazione allergica, che causa gonfiore, arrossamento e prurito. Per le specie che trasmettono malattie, quali Malaria, febbre Gialla etc., è proprio questa operazione a causare il contagio. E’ bene però ricordare, che una zanzara può trasmettere una malattia, solo dopo essersi essa stessa prima infettata, pungendo un soggetto ammalato. Considerando la quantità di persone che si spostano quotidianamente a livello internazionale, la diffusione di malattie, a mezzo zanzare, dovrebbe essere molto rapida e capillare. In realtà ciò non avviene, in quanto, affinché una malattia possa essere trasmessa, il microrganismo responsabile della stessa, deve riuscire a stabilire con il vettore un rapporto molto stretto e specifico (solo alcune specie di zanzare possono trasmettere alcuni tipi di malattie), inoltre il patogeno deve anche adattarsi alle condizioni ambientali, soprattutto la temperatura, spesso molto diverse da quelle delle aree di origine.

Lotta contro le zanzare
La lotta contro le zanzare, data la varietà di focolai larvali colonizzati, richiede una partecipazione attiva al controllo e all’eliminazione dei possibili siti di ovideposizione. Infatti, al fine di ottenere un buon controllo dell’infestazione, si deve provvedere a effettuare delle semplici e periodiche operazioni, come ad esempio:

  • evitare la formazione di piccole raccolte d’acqua stagnante in contenitori tipo barattoli, bacinelle, buste, ecc., che possono trasformarsi in focolai di riproduzione;
  • svuotare sul terreno e non nei tombini, almeno una volta la settimana, l’acqua contenuta nei sotto vasi, annaffiatoi, piccoli abbeveratoi ecc.;
  • coprire con coperchi, teli di plastica o zanzariere, avendo cura di non creare avvallamenti, eventuali contenitori d’acqua inamovibili, come vasche, bidoni, fusti per l’irrigazione ecc.;
  • utilizzare pesci larvivori nelle fontane ornamentali, laghetti artificiali e simili;
  • svuotare piscine e altre grandi raccolte d’acqua non in uso;
  • effettuare una regolare manutenzione delle aree verdi, con taglio dell’erba e cura della vegetazione, evitando annaffiamenti continui;
  • mantenere pozzetti, tombini, griglie, grondaie puliti e in perfetta efficienza e, in caso di lunghe assenze, procedere alla loro copertura.

Inoltre è necessario provvedere all’effettuazione di interventi larvicidi a scopo preventivo, mediante l’utilizzo di idonei prodotti, che arrestino la crescita delle larve (insetticidi biologici batterici o regolatori di crescita), trattando fognoli, tombini, pozzetti, griglie di raccolta acque reflue, e tutti i possibili focolai di sviluppo e riproduzione costituititi da accumuli d’acqua di qualsiasi genere. Questi trattamenti vanno effettuati regolarmente ogni 20/30 giorni circa e dopo ogni precipitazione abbondante, nel periodo che va da marzo a novembre.
In caso di forti infestazioni in atto è invece necessario ricorrere a interventi radicali larvo-adulticidi, mirati a combattere tutti gli stadi vitali dell’insetto: uova, larve, pupe e adulti, mediante l’utilizzo di presidi medico-chirurgici/biocidi, da nebulizzare con apposite apparecchiature presso l’intera area interessata, trattando con cura zone perimetrali, vegetazione, giardini, cortili, viali, vialetti, garage, aree parcheggio, fognoli, tombini, griglie raccolta acque, punti di ristagno acqua e tutte le aree umide in generale.

AEDES

Ord.: Ditteri – Fam.: Culicidi – Gen.: Aedes

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Sono zanzare con tipica colorazione a righe bianche e nere, presente anche sulle zampe. Le specie più diffuse sono: Aedes albopticus, originaria dell’Asia e Aedes aegypti, originaria dell’Egitto.
Il genere Aedes è uno dei pochi che può utilizzare anche un supporto umido, oltre a un ambiente acquatico, per la deposizione e la crescita delle larve, le quali rimangono inclinate di circa 45° rispetto alla superficie (La specie A. aegypti predilige depositi d’acqua pulita). Punge soprattutto dopo l’alba e prima del tramonto (la specie A. albopticus punge anche di giorno). Il ciclo da uovo ad adulto dura 6-8 giorni. Generalmente non vola per oltre 200 m., ma può essere facilmente trasportata. Può trasmettere gli agenti virali della dengue, della chikungunya, della febbre gialla, della “malattia Zika” e di altre malattie.

CULEX

Ord.: Ditteri – Fam.: Culicidi – Gen.: Culex

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È il genere con maggior numero di specie. Le specie più diffuse sono la Culex pipens (zanzara comune) e la Culex Tritaeniorhynchus. Sono zanzare di colorazione brunastra. Depongono le uova in qualunque deposito d’acqua, prediligendo le pozze stagnanti e gli scarichi. Le uova sono unite a formare delle zattere di circa 300 unità sull’acqua. Le larve che fuoriescono rimangono inclinate di circa 45° rispetto alla superficie dell’acqua. Il ciclo da uovo ad adulto dura 6-8 giorni. Pungono di notte e sono in grado di volare per lunghe distanze.
Possono trasmettere nematodi, protozoi e alcuni arbovirus responsabili di varie encefaliti, tra cui l’encefalite giapponese.

ANOPHELES

Ord.: Ditteri – Fam.: Culicidi – Gen.: Anopheles

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Sono zanzare di colorazione marrone scuro – nero, ricoperte di peluria, con macchie bianche e nere sulle ali. Depongono le uova preferibilmente in depositi di acqua pulita e non inquinata, e non mostrano particolari problemi ad adattarsi ai vari gradi di salinità delle acque. Le uova rimangono in superfice, grazie alla presenza di galleggianti. Le larve si dispongono parallele rispetto alla superficie dell’acqua, non possedendo sifoni respiratori. Il ciclo da uovo ad adulto dura 6-8 giorni. Le zanzare Anopheles, a differenza degli altri generi, quando si poggiano, tengono l’addome sollevato verso l’alto rispetto la superficie. Pungono di notte, ma soprattutto all’alba e al tramonto. La maggior parte delle specie passa l’inverno allo stato adulto.
Questo particolare genere è famoso poiché vettore principale di trasmissione del plasmodio della malaria, vermi parassiti del genere Dirofilaria e il virus della febbre chiamata O’nyong’nyong.
La specie più diffusa in Europa è Anopheles maculipennis.