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Pentatomidi


Ord.: Emitteri – Sott.Ord.: Eterotteri – SuperFam.: Pentatomoidea – Fam.: Pentatomidi

Si tratta di insetti di facile riconoscimento, essendo piuttosto comuni, chiamate “cimici” per antonomasia, sebbene il nome sia esteso all’intero Sottordine degli Eterotteri.

Descrizione
I Pentatomidi hanno corpo di medie dimensioni, appiattito, spesso corto e con profilo subpentagonale (a forma di scudo) da cui deriva il nome della Superfamiglia e della Famiglia. Possono avere anche forme ovoidali o oblunghe. Il dorso è appiattito, mentre il ventre è convesso. Il capo è relativamente piccolo e hanno 3 paia di zampe. Le ali anteriori dette emilitre, sono parzialmente coriacee alla base e membranose in zona apicale. I colori della livrea variano dal verde al marrone, al brunastro, ma ci sono anche specie con colori vivaci, con riflessi metallici o con disegni in contrasto, a scopo di avvertimento per i predatori. Inoltre sono dotati di ghiandole odorifere speciali, situate vicino alle zampe posteriori, che rilasciano secrezioni ad azione repellente, nauseabonde e fortemente revulsive, qualora l’insetto si senta in pericolo (da cui il nome di cimici puzzolenti).

Caratteristiche
Le femmine depongono sulle foglie gruppi di uova (ovature), disposte in modo geometricamente ordinato e appressate, in numero variabile, talvolta anche fino a 400. Le uova hanno comunemente la forma di un barilotto, oppure sono cilindriche o sferiche. Il polo superiore è opercolato.

Abitudini
Sono discreti volatori e spesso tendono ad aggregarsi.
Il regime dietetico è variabile. La maggior parte delle specie è fitofaga e si nutre della linfa di un numero elevato di piante, fra cui legumi, solanacee, ortive in generale, cotone, riso e altri cereali, graminacee in generale, ecc.). Prevale la polifagia, ma non mancano casi di specie con una tendenza alla monofagia o all’oligofagia. Ci sono inoltre specie i cui adulti hanno un regime alimentare zoofago, predando uova o larve di altri insetti, oppure misto.

Danni
A livello agrario, i danni prodotti dai Pentatomidi alle culture attaccate sono dovuti alla sottrazione di linfa, alle alterazioni prodotte dalle punture e, infine, al rilascio sulla pianta di sapori sgradevoli, dovuti alla secrezione delle ghiandole odorifere, con conseguente perdita e deprezzamento del prodotto, fino all’impossibilità di commercializzazione. Vengono attaccati principalmente steli, foglie e gemme, ma anche fiori e frutti, sia carnosi che secchi. La gravità del danno dipende dalla pianta, dall’organo attaccato e dall’intensità degli attacchi. Possono provocare necrosi più o meno diffuse, fino a estesi disseccamenti dell’organo, alterazioni morfologiche, come ad esempio il ripiegamento di steli e germogli, alterazioni istologiche, dovute alla reazione dei tessuti vegetali all’azione biochimica della saliva iniettata, come il cono salivare, che consiste in un indurimento del tessuto, un grumo, in corrispondenza della puntura. L’attacco sui fiori ne provoca la devitalizzazione e impedisce l’impollinazione e il successivo sviluppo dei frutti.
I Pentatomidi sono infine occasionali vettori di agenti patogeni quali Virus.

CIMICE VERDE DELLE PIANTE

Ord.: Emitteri – Sott.Ord.: Eterottori – SuperFam.: Pentatomoidea – Fam.: Pentatomidi – Gen.: Palomena – Sp.: Palomena prasina

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Misura da 12 a 14 mm, è di forma pentagonale (a scudo) di colore verde intenso, con una colorazione più scura e brunastra nei mesi invernali, che trascorre svernando in ricoveri riparati. Attacca svariate piante sia coltivate, che spontanee, sia erbacee, che arboree. Con le sue punture causa la morte delle gemme e il deperimento della pianta, che diventa giallastra. Le foglie punte presentano necrosi localizzate e disseccamenti. Sui frutti le punture dell’insetto causano tipiche punteggiature clorotiche, che successivamente si necrotizzano. I frutti attaccati dalle cimici assumono uno sgradevole sapore e non possono essere commercializzati. Essa infatti è responsabile del cimiciato delle nocciole, una delle alterazioni più gravi a carico del nocciolo. Questa alterazione, prodotta dalle punture sui frutti già sviluppati, provoca la necrosi del gheriglio, rendendolo non commestibile. La particolare gravità è dovuta al fatto che le nocciole, all’esterno, non presentano evidenti sintomi dell’alterazione. Possono essere inoltre vettori meccanici di batteri, causando batteriosi alle piante colpite.

CIMICE DEL POMODORO

Ord.: Emitteri – Sott.Ord. – Eterottori – SuperFam.: Pentatomoidea – Fam.: Pentatomidi – Gen.: Nezara – Sp.: Nezara viridula

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Misura 15 mm in lunghezza e 8 mm in larghezza, è di forma pentagonale (forma a scudo), di colore verde-giallastro, con una colorazione marrone-rossastra nei mesi invernali, che trascorre svernando in ricoveri riparati. Attacca svariate piante sia coltivate, che spontanee, sia erbacee, che arboree ed è la maggior responsabile delle infestazioni su pomodoro. Il danno si manifesta sulle foglie e sui frutti ed è causato dalle punture di nutrizione di tutte le forme mobili del fitofago. Le foglie punte presentano necrosi localizzate e disseccamenti. Sui frutti di Pomodoro provocano tipiche punteggiature clorotiche, nella bacca in fase di maturazione; queste punteggiature, in seguito, divengono necrosi localizzate molto sfumate. Inoltre, trasmettono uno sgradevole sapore ai frutti che non possono essere commercializzati. È responsabile anche del cimiciato delle nocciole, cioè un’alterazione della forma e del sapore della parte edule del frutto, che diviene striminzita e sgradevole e di danni a carico delle Leguminose, con alterazioni necrotiche al baccello e alterazione quali-quantitativa dei semi. Possono essere inoltre vettori meccanici di batteri, causando batteriosi alle piante colpite.