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Cerambicidi


Ord.: Coleoptera – SottOrd.: Poliphaga – SuperFam.: Chrysomeloidea – Fam.: Cerambicidi

Sono coleotteri piuttosto grossi, essendo lunghi da 10 a 40 mm. Il corpo è cilindrico, con netta divisione tra capo e pronoto. Le antenne sono molto lunghe, simili a quelle del capricorno e possono anche superare la lunghezza del corpo e da cui, per l’appunto, deriva il nome comune di capricorno o longicorno, dato a questa famiglia. Le zampe hanno femori piuttosto allargati. L’adulto vola. La femmina è molto prolifica e depone fino a circa 100 uova, le quali hanno un periodo di incubazione compreso tra 7 e 45 giorni, a seconda delle condizioni ambientali. Sono anche molto longevi, lo stadio di larva infatti può durare più di 12 anni, scavando gallerie in tutte le direzioni e in profondità. Nel legno strutturale, quali travi, assi, etc., possono scavare per tutta la sezione e anche sotto la superficie, lasciando l’esterno intatto e causando gravissimi danni e rischio di crollo. Le gallerie dei Cerambicidi sono facilmente riconoscibili per la particolare forma ellittica e il diametro piuttosto grande, tra i 4 e i 9 mm e spesso decorrono vicine, separate da un diaframma finissimo. Questi tarli, attaccano i legni di latifoglia e di conifera, sia di alberi, che di manufatti, producendo un fine rosume color crema, che non viene espulso dalle gallerie, ma provoca delle sbavature intorno al foro di uscita. Altra caratteristica particolare è il tipico rumore udibile mentre il tarlo si nutre. Si tratta della famiglia di tarlo più devastante, in grado di compromettere facilmente la portanza meccanica del legno a causa delle gallerie particolarmente larghe e anche perché arriva fino agli strati più interni del legno, ossia il duramen, generalmente non raggiunto dalle altre famiglie di tarli. I danni quindi risultano ingenti e molto evidenti, sia dal punto di vista strutturale, che estetico. Non sono in grado di mangiare il legno con età superiore ai 90 anni circa, per la mancanza di enzimi per digerirlo, tuttavia attaccano svariati tipi di legno e prediligono le travi agli altri legni in opera e mobili.

CAPRICORNO DELLE CASE

Ord.: Coleoptera – SottOrd.: Poliphaga – SuperFam.: Chrysomeloidea – Fam.: Cerambicidi – Gen.: Hylotrupes – Sp.: Hylotrupes bajulus

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Questo tarlo è noto come il capricorno delle case poiché le sue antenne sono molto lunghe, circa 1 cm e nodose, di forma simile a quelle del capricorno. Il corpo è lungo da 8 a 25 mm e di colore bruno-nerastro o bruno-giallastro, con 1-2 piccole macchie grigio-argentee sulle elitre, dovute a una fitta peluria. La femmina depone uova fusiformi in numero molto elevato, fino a 200, sulla superficie, nelle fessure o nelle giunzioni del legno, per mezzo di un ovidepositore retrattile. Le uova si schiudono dopo 1-2 settimane in condizioni ambientali ottimali, dopo 48 giorni in condizioni più sfavorevoli e le larve, bianche e molli, con capo sclerificato e forti mandibole, cominciano a scavare gallerie sempre più grandi, a mano a mano che l’insetto cresce, addentrandosi sempre più nell’interno del legno e producendo un fastidioso rumore. Condizioni ottimali per lo sviluppo sono l’alta percentuale di umidità e la temperatura relativamente elevata (18-27°). Una volta matura la larva, che può raggiungere la lunghezza di 4 cm, si impupa in prossimità della superficie esterna del legno. Quando il clima è secco e le temperature sono elevate, l’adulto esce dal legno, praticando un foro ovale, con bordi frastagliati, del diametro di 6-10 mm. Divenuto adulto, l’insetto continua a vivere nel legno e anche l’accoppiamento avviene all’interno delle gallerie, sebbene in caso di necessità possa volare in cerca di nuovo legno da attaccare. Il ciclo evolutivo completo ha una durata variabile che va da 2 a 15 anni. Questo tarlo è forse il pericolo maggiore per il legno in opera, meglio se poco stagionato, interno ed esterno, specialmente di conifere, impiegato nelle armature di tetti, nei solai, ecc., ma nel caso di forte infestazione possono attaccare anche alberi di latifoglie, infissi e mobili. È presente fino a un’altitudine di circa 2.000 metri. Le infestazioni durano alcune decadi. Il suo sviluppo dipende interamente dal contenuto di azoto presente nel legno, il cui valore nutrizionale diminuisce con il tempo, per cui difficilmente vengono attaccati manufatti in legno antico (di oltre 80 anni). Attacchi di notevole entità si riscontrano nei legnami messi in opera da un tempo relativamente recente (40-50 anni), prediligendo i legni teneri e asciutti, le essenze resinose delle conifere e le latifoglie.

CAPRICORNO DELLE LATIFOGLIE

Ord.: Coleoptera – SottOrd.: Poliphaga – SuperFam.: Chrysomeloidea – Fam.: Cerambicidi – Gen.: Hesperophanes – Sp.: Hesperophanes cinereus (o Trichoferus holosericeus)

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È un tarlo lungo 10-25 mm, con corpo di colore brunastro, ricoperto da una fitta e minuta peluria grigia. Le antenne sono lunghissime, quasi quanto il corpo. La femmina è più lunga del maschio e depone 100-200 uova piccole e di forma allungata, nelle fessure o intercapedini del legno. Le larve che fuoriescono sono molli, bianco crema, con capo sclerificato e forti mandibole. Esse permangono nello stadio larvale per 2-4 anni e per nutrirsi scavano gallerie sempre più larghe, man mano che la larva cresce, di forma ellittica, ramificate, profonde, ma senza raggiungere il durame, producendo un fastidioso rumore e un rosume polveroso e compatto. Gli adulti sfarfallano da fori ovali di 4-10 mm di diametro, con bordi frastagliati, da cui fuoriesce parecchio rosume. Dallo stesso foro possono uscire più adulti, per cui il numero di fori, non è un indice del grado di infestazione del legno. Il ciclo vitale può durare fino a 3 anni. Questa specie è diffusa in tutto il mediterraneo e attacca il legno di latifoglie, prediligendo legno stagionato (non oltre 100 anni) o parzialmente stagionato di travature dei tetti, mobili, pavimenti e infissi in legno. Condizioni ottimali per lo sviluppo sono l’alta percentuale di umidità (90-95%) e la temperatura relativamente elevata (20°). Esso indebolisce seriamente le strutture, poiché le gallerie raggiungono il centro della sezione delle travi, fino a provocarne il crollo.

LONGICORNO BLU VIOLETTO

Ord.: Coleoptera – SottOrd.: Poliphaga – SuperFam.: Chrysomeloidea – Fam.: Cerambicidi – Gen.: Callidium– Sp.: Callidium violaceum L.

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È un coleottero lungo da 11 a 15 mm, con corpo di colore blu metallizzato e lunghe antenne tipiche della Famiglia. La femmina depone le uova in gruppi nelle fessure della corteccia. Le larve si nutrono della corteccia e dei primi stati più teneri del legno, ove scavano larghe gallerie sinuose e producono un’abbondante rosume granulare. Quando sono mature, scavano una galleria un po’ più profonda (1-2 cm di profondità), nella quale si impupano. Gli adulti sfarfallano da fori di forma ovale e di diametro tra i 4-7 mm.
Attacca gli alberi di conifere e latifoglie, prediligendo i rami secchi o il legname abbattuto di fresco. Nelle case attacca il legno strutturale mal stagionato, ma solo se ricoperto dalla corteccia, provocando seri danni. Il ciclo vitale dura 1 anno nei legni umidi e fino a 2-3 anni nei legni secchi.

LONGICORNO VARIABILE

Ord.: Coleoptera – SottOrd.: Poliphaga – SuperFam.: Chrysomeloidea – Fam.: Cerambicidi – Gen.: Callidium/Phymatodes – Sp.: Phymatodes testaceus L.

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È un coleottero lungo da 8 a 15 mm, con corpo longilineo di colore giallo-bruno, bruno-scuro e lunghe antenne tipiche della famiglia. La femmina depone le uova in gruppi, nelle fessure della corteccia. Le larve si nutrono della corteccia e dei primi strati più teneri del legno, ove scavano larghe gallerie curvilinee e producono un’abbondante rosume granulare. Quando sono mature, scavano una galleria un po’ più profonda (2-4 cm di profondità), nella quale si impupano. Gli adulti sfarfallano, di norma a giugno, da fori di forma ellittica e di diametro tra i 4-7 mm. Il ciclo vitale dura 2 anni.
Attacca gli alberi di latifoglie, prediligendo i rami secchi o il legname abbattuto di fresco. Nelle case attacca il legno strutturale mal stagionato, provocando seri danni.

SCARABEO VESPA

Ord.: Coleoptera – SottOrd.: Poliphaga – SuperFam.: Chrysomeloidea – Fam.: Cerambicidi – Gen.: Plagionotus – Sp.: Plagionotus Arcuatus

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È un tarlo lungo 8-20 mm, che deve il suo nome comune al colore del corpo, che ricorda le vespe, essendo nero con strie trasversali e macchie gialle. Le lunghe antenne e le zampe sono di colore giallo-marroncino. Le antenne delle femmine sono un po’ più corte di quelle dei maschi. Le femmine depongono le uova in fessure tra la corteccia e il giovane legno (alburno). Le larve che ne fuoriescono, scavano gallerie longitudinali nell’alburno di diametro 8-10 mm e molto lunghe. Poi, dopo circa 12 mesi, giunte a maturità scavano a 3-7 cm di profondità dalla corteccia una camera finale più larga e a forma di L, ove si impupano. Gli adulti sfarfallano verso maggio-giugno, attraverso fori ovali e amano esporsi al sole sui tronchi. Il ciclo vitale è di circa 2 anni. In Italia, può essere rinvenuto facilmente in zone di montagna. Attacca querce, castagni, aceri, tigli, faggi, ma anche salici e predilige legni tagliati di recente, ma anche piante vive e legni strutturali mal stagionati, ai quali arreca gravi danni.